| Aravir |
| | Mio Commento su "Vieni via con me" (lungo, noioso, contenente cose già sentite ed un Pensiero che si sta ancora formando.... =P): E' difficile a volte mettere nero su bianco il proprio Pensiero e i motivi che ci spingono a credere con tutto noi stessi in ciò che facciamo o ciò che vorremmo fare. E' difficile perchè, per quanto si possa essere abili nello scrivere, quando si toccano gli argomenti a cui teniamo di più, le parole sembrano non esprimere mai abbastanza la passione, la forza, la volontà che abbiamo dentro. Per questo spero di non sminuire nulla provando a far passare a chi legge ciò in cui credo. Il mio pensiero si forma su umili idee di una studentessa di Giurisprudenza che sogna in grande per il proprio futuro progettando di diventare Magistrato Antimafia. Il programma "Vieni Via Con Me", condotto da R. Saviano e F. Fazio, mi ha colpito particolarmente per i suoi contenuti. Finalmente la televisione italiana concede, con gran fatica e malvolentieri, un breve spazio alla realtà dei fatti denunciati senza mezze misure da chi si è sentito libero di comunicare "le cose che non vanno dette". “ Vieni Via Con Me” è stato definito un programma (politicamente) "scomodo" per un Governo che continua a far finta di niente di fronte al più corrotto dei sistemi, giungendo addirittura non solo ad ignorarlo ma anche a negarne l'esistenza. Il Programma in questione ha rischiato infatti di essere censurato, il budget destinato agli ospiti totalmente tagliato (come conferma R. Benigni stesso ad un certo punto del suo discorso)....ma quello che mi chiedo, se la Mafia non esiste (perchè è così, vero?!) perchè temere così tanto un semplice programma televisivo che si occupa proprio di questo? E' una contraddizione poiché quando si dice la verità e la coscienza è pulita, non si dovrebbe temere la menzogna. In tale circostanza il compito di denuncia contro la Corruzione è stato svolto da R. Saviano, autore del libro "Gomorra". Questi è in primis un essere umano e come tale ognuno è libero di esprimere il proprio parere (sempre nei limiti della legalità). Per questo F. Fazio lo presenta con l'elenco "Le più comuni definizioni di R. Saviano", in cui troviamo sia giudizi negativi ("impostore, vile, noto millantatore senza tetto") sia giudizi postivi ("autore di successo, eroe, professionista antimafia")...ma credo che tutto questo debba esser separato dal lavoro di denuncia contro “La Macchina di Fango” che con coraggio sta portando avanti. Per me, R. Saviano, è uno che meno male che c’è! R. Saviano, come i più grandi sostenitori della lotta antimafia, è stato ed è costretto ad andare in giro con la scorta, protetto ventiquattro ore su ventiquattro, il che ha comportato una notevole perdita di affetti a livello personale in quanto le persone che più gli stavano vicino si sono tirate indietro senza sostenerlo. Ma questo lavoro di protezione non deve portare all’immagine di una persona rinchiusa dentro casa con le finestre abbassate. No! I più grandi non hanno mai dato di sé una tale immagine. Li abbiamo continuati a vedere per le strade delle città, nei Tribunali mentre svolgevano il loro lavoro, sui giornali ed anche nel piccolo schermo rilasciando interviste, facendo appelli e rendendo note le loro indagini. E tutto questo non perché avevano manie di grandezza o di protagonismo, in quanto più si “mostravano” al pubblico più erano in pericolo di vita, ma perché non si erano mai arresi, nemmeno dopo aver subito minacce, umiliazioni, diffamazioni e discriminazioni pur di continuare una battaglia che non era solo “loro”, ma del Paese intero, una battaglia che si fondava su studi, indagini ed appunti di una vita intera che insieme alle loro idee di giustizia ed uguaglianza si sarebbero poi tramandate alle generazioni successive. Ed in tutto questo, lo Stato che ruolo ha? Lo Stato tali persone le abbandona aspettando la loro morte per poterle celebrare come eroi, cit. G. Falcone: “Questo significa che per essere credibile bisogna essere ammazzati?”. R. Saviano, la scorta, ha dovuto chiederla espressamente, gli è stata concessa per breve periodo, giusto il tempo della pubblicazione di “Gomorra”, in quanto appena si è presentata l’occasione, subito gli è stata negata, tanto che fu lo stesso sistema di sicurezza ad offrirsi di dare protezione gratuitamente. Dunque lo Stato, nonostante avesse (abbia!) le prove per potere procedere con la Giustizia, non è fiero dei suoi eroi voltando loro le spalle…proprio come accadde con G. Falcone. R. Saviano non si limita a condannare i problemi del Bel Paese. R. Saviano ha dato innanzitutto un nome a questi problemi, identificandoli, scrivendo il suo “articolo” senza ripensamenti successivi, subendo ed affrontando così la prevista diffamazione da parte de “La Macchina di Fango”. Grazie a questo suo coraggio si è riaperta la più grande Questione Criminale a livello internazionale (cui appunto aveva dato vita il pool antimafia composto da R. Chinnici con G. Falcone, P. Borsellino e G. Di Lello). Ma se lo Stato è il primo ad isolare queste persone, perché un comune cittadino dovrebbe opporsi? A rigor di logica dunque il comportamento da adottare è quello della “Signora vicina di casa”, che cita R. Saviano nel suo primo discorso, in cui appunto scrive a “Il Giornale” facendo richiesta di costruire delle villette fuori città a questi “Egregi Signori” che con le sirene delle loro scorte la disturbavano mentre guardava il suo programma televisivo preferito… . Chi pensa di trarre vantaggio dalle istituzioni criminali non fa altro che alimentare il proprio disagio, con il Diritto (unico mezzo che può dar fine a questa lotta) invece si può ottenere anche di più, sanando gli stessi disagi che il popolo denuncia. Io non ho la pretesa che tutti debbano condividere la mia idea, ma visto l’argomento invito sempre a riflettere ed a ragionare. Perché non subire fisicamente un attentato da parte di istituzioni criminali, non significa non esserne vittima! “La Macchina di Fango” oggi ha molteplici mezzi per agire, ma l’unico modo con cui riesce ad insinuarsi nella mentalità dei cittadini è proprio il “modo di pensare”. Per questo condivido l’idea di partire da una sensibilizzazione dei cittadini stessi, troppo superficiali ed indaffarati per pensare al Bene Comune o troppo scoraggiati e senza speranza per credere che ci sia un modo per migliorare il posto in cui vivono, da trasformare questa lotta in una battaglia anche culturale. E ciò perché le persone che invece si occupano della questione a livello giuridico, quelle che rischiano più di tutti la vita stando al centro del mirino, quelle che vogliono il Bene Comune anche per chi li ignora….non devono sentirsi sole, ma devono sentire la solidarietà del popolo…perché solo con l’appoggio di una forte maggioranza è ancor di più possibile realizzare grandi cose….riportando lo splendore al Bel Paese.CITAZIONE (Cory Turner @ 9/11/2010, 15:55) CITAZIONE (.::LuKe::. @ 9/11/2010, 15:09) Per il coraggio che sta dimostrando combattendo per ciò in cui crede, rischiando la sua stessa vita, penso sia degno di rispetto... Si dice che sia costretto a stare chiuso in casa per i grandi rischi che ha corso pubblicando Gomorra, che abbia la scorta, ecc ecc... ma io lo vedo sempre in televisione O.o Mi si può ribattere che esce di casa rischiando la sua vita per andare in tv a condannare i problemi del nostro paese? Benissimo. Non mi sembra che io gli abbia mancato di rispetto. E' un personaggio che non mi piace... è ancora un paese libero e penso di poterlo dire. Tornando al programma, ad ogni modo, ho visto la replica sul sito. Televisivamente non lo trovo fatto benissimo. Mi spiego: già, come ha detto Valentina, in tv danno le partite di calcio, le fiction e i reality che non hanno concorrenza con questo tipo di programmi, quindi secondo me si dovrebbe cercare di renderli un po' più vivaci. Sia Benigni che Saviano fanno un monologo di circa mezz'ora (di carattere e tema diverso) che secondo me può annoiare: basterebbe confrontarsi in due e creare un discorso oppure mostrare delle immagini, non so. In più credo sia sbagliato trattare più argomenti in una sola puntata perchè si finisce per trattarli con superficialità senza approfondire. Ad esempio la questione dell'omosessualità. Nonostante mi sia piaciuta parecchio l'idea degli elenchi, sarebbe stato appropriato aggiungere qualcosa. Lo spettatore capisce perfettamente che il programma si schiera contro le discriminazioni, però sarebbe doveroso dirlo apertamente. Noto sempre più spesso che i media tendono a lanciare dei temi, ma alla fin fine non si espongono più di tanto; anche e soprattutto quando si parla di problemi di governo e di politici non trovo mai qualcuno che proponga una soluzione invece di stare solo a lamentarsi per la situazione odierna. Ad ogni modo, è sicuramente meglio questo di niente, quindi ben vengano programmi del genere. Benigni e Saviano fanno due discorsi che si possono ricollegare tra loro perché la tematica centrale è la stessa ma le argomentazioni sono diverse. Benigni fa critica alla politica attuale col suo modo allegro ed amaro al tempo stesso. Saviano espone i suoi discorsi basandosi sulla conoscenza dei fatti storici e giuridici ed utilizzando un linguaggio più tecnico ma sempre comprensibilissimo. Credo che il fattore “noia”non sia un fattore oggettivo, dipende quanto interessa il tema proposto, d’altronde non tutto piace a tutti =P La vivacità della puntata è stata data proprio dagli “elenchi”, che sono serviti ad allentare la tensione che si poteva creare affrontando tematiche di un certo livello, ma sempre rimanendo in un contesto che necessita serietà. Penso anche che il programma sia stato abbastanza “aperto”, proprio per questo ci sono tutte queste polemiche! Poi trovo anche normale che non si poteva dare a Tutto lo stesso tempo. Bisogna fare delle scelte e dare la precedenza a quelle più importanti. Poi il programma sarebbe stato troppo vago e confusionario. Per quanto riguarda i media in generale, sono d’accordo!
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