Heath Ledger

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Cory Turner
view post Posted on 9/7/2011, 01:09     +1   -1




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NOME: Heath Ledger
ALL'ANAGRAFE: Heathcliff Andrew Ledger
DATA DI NASCITA: 04/04/1979 - 22/01/2008
SEGNO ZODIACALE: Ariete
LUOGO DI NASCITA: Perth, Australia
PROFESSIONE: Attore

ATTORE:
(2009) Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo - Tony
(2008) Il Cavaliere Oscuro - Joker
(2007) Io non sono qui - Bob Dylan
(2005) Paradiso + Inferno - Dan
(2005) Casanova - Casanova
(2005) I fratelli Grimm e l'incantevole strega - Jacob Grimm
(2005) I segreti di Brokeback Mountain - Ennis Del Mar
(2003) The order - Padre Alex Bernier
(2003) Ned Kelly - Ned Kelly
(2002) Le quattro piume - Harry Faversham
(2001) Monster's ball - Sonny Grotowski
(2001) Il destino di un cavaliere - William Thatcher/Sir Ulwrick von Lickdenstein
(2000) Il Patriota - Caporale Gabriel Martin
(1999) Two hands - Jimmy
(1999) 10 cose che odio di te - Patrick 'Pat' Verona
(1997) Home and Away (Serie Tv) - Scott Irwin
(1997) Bush Patrol (Serie Tv) - Studente
(1997) Un computer a 4 zampe - Oberon
(1997) Roar (Serie Tv) - Conor
(1997) Blackrock - Toby Ackland
(1996) Sweat (Serie Tv) - Snowy Bowles
(1993) Ship to Shore (Serie Tv)
(1992) Clowing around (Serie Tv)

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Cory Turner
view post Posted on 24/7/2011, 23:49     +1   -1




L'ho visto in

(2009) Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo - Tony
(2008) Il Cavaliere Oscuro - Joker
(2005) Paradiso + Inferno - Dan
(2005) Casanova - Casanova
(2005) I fratelli Grimm e l'incantevole strega - Jacob Grimm
(2005) I segreti di Brokeback Mountain - Ennis Del Mar
(2003) Ned Kelly - Ned Kelly
(2001) Il destino di un cavaliere - William Thatcher/Sir Ulwrick von Lickdenstein
(2000) Il Patriota - Caporale Gabriel Martin
(1999) 10 cose che odio di te - Patrick 'Pat' Verona

Dopo 3 anni e mezzo ancora non mi capacito che se ne sia andato. Già dai primi film è riuscito a farsi notare, poi con I segreti di Brokeback Mountain ha colpito chiunque. Era uno dei migliori attori della sua generazione e sarebbe migliorato tanto sicuramente, sapeva scegliere i suoi film e aveva talento. L'interpretazione del Joker in Il cavaliere oscuro gli è valso un Oscar meritatissimo. Resterà immortale nei suoi personaggi.
Grazie per ciò che ci hai dato, Heath.
 
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Luke Stark
view post Posted on 23/1/2013, 01:29     +1   -1




Ieri, esattamente cinque anni fa, se ne andava Heath Ledger.
Voglio scrivergli un tributo.
E lo voglio fare lasciando stare le solite banalità come "era un uomo straordinario", "il suo sguardo triste mi rimane ancora nel cuore", "bello e dannato", "il ruolo del Joker lo ha mandato ai matti", discorsi inutili visto che, come con ogni altro personaggio pubblico, possiamo solo intuire che tipo di persona fosse Heath, e come è giusto che sia non lo sapremo mai realmente.
Il mio dispiacere è quello di aver perso un grande artista, che non aveva ancora finito di dare il suo contributo a questa splendida Arte.

Come tanti, troppi, ho scoperto il talento di Heath Ledger troppo tardi. Ossia, dopo la sua morte. Prima, per me cinefilo alle primissime armi, non era altro un personaggio simpatico, un pò il classico belloccio all-american (sbagliavo anche in questo, dato che era 100% aussie) che divide la sua carriera fra commedie romantiche e polpettoni amorosi.

E in effetti, la carriera di Ledger inizia proprio così, con una commedia romantica. In una divertente ma non troppo brillante teen comedy hollywoodiana come centinaia di altre. Ma se c'è una cosa che si ricorda di quel film è proprio la spassosa ma sincera prova dell'attore nei panni di Patrick Verona, trasposizione californiana del Patrizio di La bisbetica domata: Ledger riesce a rendere il personaggio non banale, ritraendo un "ragazzo cattivo" che in fondo sembra solo aver bisogno di affetto e riuscendoci in maniera sincera, dominando sul resto del cast (a parte un Joseph Gordon-Levitt altrettanto simpatico e convincente).

Seguono diversi ruoli da "figlio di": è il figlio di Mel Gibson ne Il Patriota, quello di Billy Bob Thornton in Monster's ball. Ledger mostra di divertirsi molto nei panni del protagonista del pessimo Il destino di un cavaliere, riuscendo a dotare il film di uno dei suoi pochi lati positivi, forse l'unico.
Segue poi un polpettone involontariamente ridicolo quale Le quattro piume, dove purtroppo il nostro non riesce a brillare (come vi non riescono nemmeno Kate Hudson e Wes Bentley, il che fa pensare che il problema fosse del regista).

Ma è nel 2005 che arriva, pian piano, la vera svolta. Intanto l'anno inizia bene, con il giovane attore nei panni di Jakob Grimm nell'ingiustamente sottovalutato I fratelli Grimm di Terry Gilliam. Il personaggio di Jakob è uno dei punti più riusciti del film: laddove il fratello Will è cialtrone, sicuro di sè e orgoglioso, Jake è davvero appassionato in quello che fa e la sua volontà di aiutare il prossimo cozza in più occasioni con lo spirito affaristico del fratello. Inoltre, Ledger mostra un'ottima padronanza dei tempi comici, riuscendo a farci amare il suo personaggio anche grazie a questo. Non è un caso che, fra produttori invadenti e disastri climatici, Gilliam consideri Ledger una delle cose migliori di un film che ha dichiarato più volte di voler dimenticare, tanto da arrivare a richiamare l'attore qualche anno più tardi.

Pochi mesi dopo, arriva un film capolavoro che riesce finalmente a sfruttare l'enorme potenziale di Heath Ledger: sto parlando ovviamente di Brokeback Mountain. Il personaggio di Ennis Del Mar calza a Ledger come un guanto appena acquistato: l'attore incarna in pieno questo personaggio fragile come il guscio di un uovo, ma anche forte e capace di una sopportazione estrema. Un personaggio che prova dolore ad amare e la cui vita viene totalmente devastata dall'amore. Ennis prova una pena immensa per la sua condizione e non riesce ad accettare ciò che è. "Io non sono come te!", grida a Jack dopo averci passato la notte insieme, "So cosa c'è in Messico per quelli come te!", gli rinfaccierà anni dopo. E sebbene cerchi di non fare male a nessuno, anche la sua famiglia (la ex-moglie di Heath, Michelle Williams, è nel film e a mio parere la sua bravura è più che paragonabile) sarà inesorabilmente distrutta dal suo amore per Jack. Il personaggio termina il suo percorso nell'ultimissima scena della pellicola: dopo aver ricevuto la visita di sua figlia che lo invita al suo matrimonio, Ennis rifiuta, inventa delle scuse, ma poi finisce essere convinto. Dopodichè, si ritira nella sua roulotte, prende dall'armadio una camicia dell'ormai morto Jack, andatosene senza raggiungere la felicità, senza riuscire a passare con Ennis un periodo come la prima volta a Brokeback Mountain. Appende la camica sulla porta aperta dell'armadio, sotto a una fotografia di Brokeback Mountain. Guardando sia la camicia che il panorama fuori dalla finestra, sussurra "Jack, io giuro". Giuro di non negarmi più il diritto di essere felice, di vivere ogni momento anche per te, di non mentire mai più a me stesso. Sarà quasi insopportabile senza di te, ma giuro di andare avanti. E' incredibile come noi spettatori riusciamo a leggere tutto questo in una sola espressione dell'attore. Brokeback Mountain è un film che svela d'un tratto tutta la bravura di Heath Ledger, elevandolo subito al rango di interprete eccezionale. La critica e gli appassionati riconoscono subito questo talento, ma il pubblico è troppo concentrato sui cowboy gay (incredibile come due parole possano banalizzare un film impedendo di capire di cosa parli realmente) per notarlo.

Confesso di non aver visto Casanova, dunque non ne parlerò. In un film banale come Paradiso + Inferno Ledger conquista, mostrando una notevole alchimia con Abbie Cornish.

E' il turno di Io non sono qui, fanta-cronaca della vita di Bob Dylan sviscerato attraverso sei personaggi, sei incarnazioni diverse del mito. Heath interpreta il Dylan divo, trasformandolo in un cantante passato al cinema che ricorda molti personaggi della New Hollywood (Kris Kristofferson è il primo che mi viene in mente). Sebbene l'episodio sia visto principalmente dal personaggio di Charlotte Gainsbourg nei panni della moglie, Ledger vince anche in questo caso, regalando un personaggio umanissimo che trasuda anni '70, Vietnam e ribellione.

Quando Christopher Nolan sceglie Heath Ledger per interpretare il "suo" Joker nel seguito di Batman Begins, preferendolo a candidati illustri quali Robin Williams e Sean Penn, i fan vanno in delirio. C'è chi dice che sia troppo giovane, chi sostiene che non sia bravo abbastanza, chi indignato grida che è stato scelto come calamita per il pubblico femminile (!). Le riprese terminano: la prima immagine promozionale, l'Heath-Joker in penombra con del rossetto sulla bocca e una orrenda cicatrice che arriva fino alle guance, mette a tacere tutti. Tutti sono all'improvviso intrigati e soddisfatti della scelta, impressione acuita dai trailer.

Purtroppo, la brutta notizia della morte dell'attore arriva tra capo e collo come un'incudine. Non ne parlerò oltre, sappiamo tutti com'è andata.
"Il ruolo del Joker l'ha distrutto", "il film è maledetto", blablabla. Anche a causa della morte di Ledger, il bel film di Nolan viene immensamente sopravvalutato. Ma cosa ci ha regalato Heath nel ruolo? Un altra performance straordinaria. Il Joker è l'elemento di anarchia nel mondo pre-ordinato di Nolan. Persino il regista ne è deabilitato, cominciando a usare attorno a lui tecniche più da guerrilla filmmaking: camera a mano, macchina da presa tremolante. E' l'anarchia del Joker che influisce sul film. E Ledger lo incarna perfettamente, trasfigurandosi nell'interpretarlo: la sua risata folle ci inquieta e diverte ancora. La scrittura del personaggio, e, soprattutto, la capacità dell'attore di interpretare il personaggio al meglio, rendono Il Cavaliere Oscuro ciò che è. Al contrario delle dicerie, ho il sospetto che Ledger si fosse divertito come un matto a interpretare il ruolo, a metterci del suo, a inventare tic e cambi di tono. La prova gli varrà un Oscar postumo: dispiace notare che, se Ledger non fosse deceduto, l'Academy avrebbe sottovalutato questa bellissima interpretazione.

Quando Ledger se ne è andato, stava girando Parnassus con l'amico Terry Gilliam. Che, invece di chiudere baracca e burattini e archiviare le riprese, ha deciso di trasformare il film in un omaggio postumo a questo straordinario attore. Lo ha fatto chiamando tre grandi star, Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law, a interpretare il personaggio di Tony per le scene mancanti. Ed è proprio a Johnny Depp che Gilliam fa pronunciare un sentito ma sottile tributo a Ledger, modo migliore per chiudere questo tributo:

Morti, ma immortali, allo stesso tempo. Non invecchieranno mai, nè ingrasseranno. Non diventeranno malati, e nemmeno deboli. Sono immuni dalla paura, perchè loro saranno per sempre giovani.

Grazie per averci mostrato la tua grandezza.

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Edited by Luke Stark - 23/1/2013, 12:51
 
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Cory Turner
view post Posted on 23/1/2013, 01:50     +1   -1




Che dire? Gran bel tributo.
Voglio quotare soprattutto questo

CITAZIONE (Luke Stark @ 23/1/2013, 01:29) 
La scrittura del personaggio, e, soprattutto, la capacità dell'attore di interpretare il personaggio al meglio, rendono Il Cavaliere Oscuro ciò che è. Al contrario delle dicerie, ho il sospetto che Ledger si fosse divertito come un matto a interpretare il ruolo, a metterci del suo, a inventare tic e cambi di tono. La prova gli varrà un Oscar postumo: dispiace notare che, se Ledger non fosse deceduto, l'Academy avrebbe sottovalutato questa bellissima interpretazione.

Sono d'accordissimo. Ho trovato Il cavaliere oscuro un film decisamente sopravvalutato (benchè ben fatto), ma indubbiamente la cosa migliore del film è lui, Heath. Perchè quello che ci ricordiamo di quella pellicola, quello che è diventato icona è lui, e non solo perchè è stato il suo ultimo ruolo. Il suo è un joker magnetico, disarmante, che ruba l'attenzione a tutti gli altri personaggio, Batman incluso. Un grande attore fa anche questo, salva un film altrimenti mediocre. L'Oscar come ho detto altre volte per me ha significato tanto. E' vero, è triste pensare che se non fosse prematuramente scomparso, l'Accademy non gliel'avrebbe mai conferito, ma mi rende felice il fatto che quella statuetta la meritasse tutta. Un Oscar alla memoria, ma un Oscar arrivato proprio per il ruolo più appropriato.

Ancora fa impressione pensare che non ci sia più, grazie di averlo ricordato ancora una volta a tutti noi, Luca.

PS: Non so quanto Casanova ti piacerebbe, a me ha divertito parecchio ad ogni modo. Trovo che l'accoppiata Ledger-Miller sia veramente riuscita.
 
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Luke Stark
view post Posted on 23/1/2013, 01:56     +1   -1




Addirittura mediocre no dai, è pur sempre un gran bel film...non questo Capolavoro con cui c'hanno sfrantumato le scatole per anni però. Heath è sicuramente la cosa migliore di un film con diversi elementi riusciti. E' un bel film supereroistico, memorabile grazie al Joker.

PS: Casanova magari me lo recupero quando sono in vena di una commediola...
 
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4 replies since 9/7/2011, 01:09   3952 views
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