Il Neorealismo

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Cory Turner
view post Posted on 23/9/2011, 19:35     +1   -1




Il Neorealismo è stato un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema contemporaneo (soprattutto negli anni compresi tra il 1943 e il 1955 circa[1]). In ambito cinematografico i maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono, negli anni quaranta, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa e lo sceneggiatore Cesare Zavattini, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Francesco Maselli e Carlo Lizzani. In una posizione a sé stante si colloca Federico Fellini (per la cui cinematografia si conierà, successivamente, il termine di realismo magico). Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: frustrazione, povertà, disperazione. Poiché Cinecittà, il complesso di studi cinematografici che dall'aprile del 1937 era stato il centro della produzione cinematografica italiana, fu occupata dagli sfollati sul finire del secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo.

I film

Luchino Visconti
Ossessione (1943)
La terra trema (1948)
Bellissima (1951)

Roberto Rossellini
Roma, città aperta (1945)
Paisà (1946)
Germania anno zero (1948)
Stromboli terra di Dio (1949)
Viaggio in Italia (1953)

Vittorio De Sica
Sciuscià (1946) - Oscar onorario
Ladri di biciclette (1948) - Oscar al miglior film straniero
Miracolo a Milano (1951) - Palma d'oro al festival di Cannes
Umberto D. (1952)
Stazione Termini (1953)


Giuseppe De Santis
Caccia tragica (1947)
Non c'è pace tra gli ulivi (1950)
Riso amaro (1949)
Roma ore 11 (1952)

Alberto Lattuada
Il bandito (1946)
Senza pietà (1948)

Pietro Germi
Gioventù perduta (1947)
In nome della legge (1948)
Il cammino della speranza (1950)
Il ferroviere (1956)


Renato Castellani

Sotto il sole di Roma (1948)
È primavera (1949)
Due soldi di speranza (1952) - Palma d'oro al festival di Cannes

Luigi Zampa
Anni difficili (1948)
Processo alla città (1952)

Federico Fellini
I Vitelloni (1953) - Leone d'argento alla Mostra di Venezia; 2 nastri d'argento (miglior regia e miglior attore non protagonista )
La strada (1954) - Oscar al miglior film straniero; Leone d'argento alla Mostra Cin. di Venezia; 2 nastri d'argento (miglior regia e produzione)

Carlo Lizzani
Achtung! Banditi! (1951)
Cronache di poveri amanti (1954)

Francesco Maselli
Gli sbandati (1955) - Menzione speciale alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia


Non si può incollare da questo sito, ma qui è descritto benissimo.


PS: sto cercando informazioni sulla reazione del pubblico al Neorelismo, avete qualche fonte da consigliarmi?
 
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Vera ~
view post Posted on 12/12/2011, 14:05     +1   -1




Il Neorealismo è uno degli argomenti del mio esame di questa settimana...se vuoi posso integrare con qualche informazione^^
 
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Cory Turner
view post Posted on 12/12/2011, 14:40     +1   -1




assolutamente si ;) se ci fa piacere noi siamo sempre pronti a imparare =D
PS: l'esame è sul neorealismo letterario o cinematografico o entrambi? :P
 
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Vera ~
view post Posted on 12/12/2011, 14:47     +1   -1




Letterario ;)
magari metto tutto sotto spoiler :D
 
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Cory Turner
view post Posted on 12/12/2011, 15:20     +1   -1




Metti metti tanto il topic è vuoto :P
 
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Vera ~
view post Posted on 19/1/2012, 19:15     +1   -1




Molte delle cose sono state già scritte, comunque aggiungo informazioni dal punto di vista letterario :)

CODICE
Il neorealismo è una tendenza aristico-letteraria che si affermò soprattutto nel periodo del dopoguerra: gli autori neorealisti intendevano rappresentare la realtà contemporanea della guerra, della Resistenza e del dopoguerra, per dare testimonianza artistica di un'epoca che segnò tragicamente la vita di tutto il popolo italiano. Proprio il bisogno di rappresentare direttamente storie di vita vissuta in prima persona, sia dagli scrittori, sia dai lettori, comportò la scelta della prosa a scapito della poesia, l'adozione di un linguaggio tendenzialmente chiaro e comunicativo, il rifiuto della tradizione letteraria della pagina ben scritta di moda negli anni Venti e Trenta. Gli scrittori guardavano piuttosto all'esperienza letteraria del verismo e in particolare all'opera di Giovanni Verga, ma il termine "neorealismo" rinvia sia alla grande narrativa realista dell'Ottocento sia al contemporaneo movimento tedesco della nuova oggettività (Neue Sachlichkeit). La letteratura concepita dagli autori neorealisti era una letteratura "impegnata": non opere di svago, ma libri che aiutassero a prendere coscienza della situazione contemporanea, meditando sulla recente storia nazionale, facendo tesoro dell'esperienza in vista della ricostruzione di un'Italia nuova, democratica e antifascista. Di qui il nascere di una serie di iniziative non strettamente letterarie, ma culturali; vennero fondate alcune riviste sulle quali condurre il dibattito e diversi scrittori si impegnarono nel mondo dell'editoria per tradurre in pratica la loro visione della cultura. La rivista più importante fu "Il Politecnico" (1945-1947) di Elio Vittorini, che aveva un'apertura di interesse internazionale. Lo stesso Vittorini fu insieme a Cesare Pavese tra i più influenti collaboratori della casa editrice Einaudi di Torino e diresse un'importante collana di narrativa, "I Gettoni", in cui furono pubblicati molti titoli neorealisti. Da un punto di vista critico e teorico-letterario, oltre che politico-culturale, il centro del movimento è indubbiamente Roma; il neorealismo rappresenta nella sua sostanza- al di là di singole manifestazioni regionali- un movimento unificante, che tentò di imporre, in maniera più o meno consapevole, un nuovo mito nazionale, che soppianta l'immagine di Roma imperiale con quella di una Roma umile, proletaria, progressista e borgatara. A partire dal 1944 è densissima la produzione narrativa, cronachistica e diaristica che riflette gli eventi della guerra e in particolare della Resistenza: fogli clandestini e quotidiani pubblicano testimonianze che vengono espresse quasi da un'esigenza fisiologica da chi le ha drammaticamente vissute. Tra i maggiori esponenti di tale corrente sono da annoverare scrittori come Carlo Levi, Vasco Pratolini, Italo Calvino… Se si eccettuano rare e tardive espressioni, che peraltro già si scostano dai modelli originari(due nomi per tutti: Beppe Fenoglio e Giovanni Testori), il neorealismo può dirsi esaurito già intorno alla metà degli anni Cinquanta. E, infatti, convenzionalmente, il neorealismo si ritiene chiuso con la polemica che accompagnò la pubblicazione del romanzo di Pratolini, Metello (1955), storia della formazione umana e politica di un operaio sullo sfondo delle lotte sociali in Italia tra il 1875 e il 1902, da alcuni difeso come opera esemplare di un nuovo realismo, da altri considerato un romanzo falito soprattutto per la rappresentazione idealizzata e sentimentale della classe operaia.


Ho letto alcuni titoli neorealisti: sono interessanti e offrono molti spunti di riflessione...dei bei mattonazzi insomma XD
 
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5 replies since 23/9/2011, 19:35   136 views
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