CITAZIONE (.::LuKe::. @ 9/10/2011, 13:36)
Io penso che quando si deve traslare un libro su pellicola gli sceneggiatori sono liberissimi di cambiare ciò che vogliono. Quello che importa è il risultato finale del film. Shining di Kubrick stravolge totalmente il meraviglioso libro di King, eppure è un capolavoro. La solitudine dei numeri primi non è brutto perchè non segue il libro, è fatto da schifo e basta, libro o non libro xD
PS: Non serve studiare cinema per giudicare un film e farne un degna critica. Un totale cinefilo come Tarantino non ha mai studiato niente. E oltretutto, università come il DAMS o simili non donano capacità speciali per giudicare i film xD
Quoto. Io capisco che è difficile, ma chi va al cinema deve pensare che sta vedendo un film, non un libro. Poi liberissimi di dire "mi è piaciuto più il film", "mi è piaciuto più il libro" ma dire che un film non piace perchè è differente dal libro è sbagliato. Semplicemente perchè stiamo parlando di due arti e due modi di comunicare completamente diversi: per fare un esempio i libri possono avvicinarti di più alla psicologia di un personaggio perchè hanno più tempo e possono descriverne la psiche, i sentimenti, ecc , un film con una perenne voce fuori campo sarebbe noioso all'inverosimile! D'altro canto le immagini hanno un impatto visivo fortissimo e dunque riescono non solo a superare i libri su certi aspetti (tipo l'atmosfera), ma riescono a raggiungere un pubblico più vasto.
Detto ciò io incoraggio registi e sceneggiatori a
modificare i soggetti tratti da romanzi, opere teatrali, ecc perchè 1)io non vedo il senso di realizzare un'altra opera identica (che è perchè non capisco i
remake identici) 2)per far funzionare un film si devono adottare i codici cinematografici non quelli della scrittura.
La tempesta di Julie Taymor è una delle trasposizioni cinematografiche più fedeli che io abbia mai visto eppure mi ha delusa appunto perchè è quasi uguale al testo di Shakespeare e se Shakespeare lo dobbiamo fare paro paro senza aggiungere una valenza artistica particolare degli sceneggiatori o della regista, allora tanto vale andarmi vedere a teatro l'opera originale. Non so se sono riuscita a chiarire il concetto.
Io sono convinta che se Jackson avesse seguito il testo di Tolkien letteralmente ne sarebbe uscita una schifezza. Lui dovrebbe essere preso a esempio perchè è riuscito a
comprendere il senso profondo del libro e da lì a trasferirlo sullo schermo. I libri devono essere un'ispirazione per creare altre opere non un'imposizione di regole. Io la vedo così
Poi non voglio dire che ci sia la necessità di stravolgere l'opera: ci sono anche tanti esempi di film molto belli, che si sono rifatti quasi completamente ai libri, ma nella maggioranza dei casi bisogna tagliare, aggiungere, riscrivere, modificare proprio per farlo funzionare.
Luca ha chiarito bene il concetto con l'esempio di
La solitudine dei numeri primi