Juliette Binoche

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pescemarcio
view post Posted on 4/1/2013, 22:32     +1   -1




Allora, per parlare di questa donna, che non è solo un'attrice, ma è anche uno stile di vita, un modello, una divinità :P delineerò la sua filmografia nei suoi punti salienti, in modo da spiegare come mai sia nato il mio culto per lei :lol:
La sua versatilità, le sue scelte anticonformiste, il suo modo composto di recitare, che trattiene le emozioni piuttosto che sovraesprimerle, sono le caratteristiche che l'hanno fatta assurgere al mio personale Olimpo di attori.

Nata a Parigi nel 1964, figlia d'arte (padre scultore e madre attrice), studiò al al National Conservatory of Dramatic Arts di Parigi, mentre si guadagnava da vivere lavorando come commessa e come modella per un pittore.

La prima fase della sua carriera inizia nel 1983 con una piccolissima parte per il film in concorso a Cannes Liberty Belle di Pascal Kanè. In questi anni partecipa a film di nicchia, che sono però delle piccole perle: la partecipazione a Je vous salue, Marie di Godard, La vie de famille di Doillon, Les nanas di Lanoe fino alla relazione, sentimentale e artistica, con Leos Carax, che la porterà a recitare nei bellissimi Rosso Sangue e Gli amanti del Pont Neuf.

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L'esordio sulla scena internazionale avviene nel 1988 con la trasposizione cinematografica del capolavoro del ceco Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, sotto la regia di Philip Kaufman e a fianco di Daniel Day Lewis.
Segue, nel '92, Il danno di Louis Malle a fianco di Jeremy Irons e Miranda Richardson.

Nel 1993 prende parte al film più bello della storia del cinema di tutti i tempi di tutti i luoghi e, sì, anche di tutti i laghi. Rifiuta l'offerta di Spielberg di partecipare al kolossal Jurassic Park per avere la parte di Julie Vignon in Film Blu. Contenuta, elegante, misurata ma intensa, tagliente e passionale, quella nella pellicola del grande Kieslowski è la sua performance migliore della sua carriera, anche se i suoi successi più grandi devono ancora venire.

Video

Nel 1995 prende parte all'elegante L'ussaro sul tetto, con Olivier Martinez di Jean Paul Rappeneau.

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Nel '96 tocca a Chantal Akerman con il suo Un divano a New York a fianco di William Hurt, ma è nel '97 che avviene il riconoscimento internazionale con l'Oscar alla miglior attrice non protagonista per il suo ruolo dell'infermiera Hana ne Il paziente inglese, di Anthony Minghella con Ralph Fiennes.