New HollywoodDa
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Il termine New Hollywood designa il periodo di grande rinnovamento del cinema statunitense, avvenuto tra gli anni sessanta e gli anni settanta.
La sua data di nascita è dubbia: alcuni critici sostengono che la New Hollywood sia nata nel 1967, con i film
Il laureato e
Gangster Story, altri nel 1969, con il grande successo di
Easy Rider.
La New Hollywood nacque a causa della crisi che investì Hollywood all'inizio degli anni sessanta, causata dal crollo degli spettatori - attirati dalla televisione - e dal successo di critica e pubblico dei film provenienti dall'Europa, soprattutto film italiani e francesi della
Nouvelle Vague.
La rivoluzione più grande della New Hollywood fu quella riguardante i registi, che diventarono autori come in Europa, e ottennero il completo controllo sui loro film. I registi più rappresentativi della New Hollywood sono ritenuti
Martin Scorsese,
Woody Allen,
Steven Spielberg,
Francis Ford Coppola, Michael Cimino, Brian De Palma e, in parte,
George Lucas.
Dal punto di vista attoriale, invece, la New Hollywood segnò l'avvento di
interpreti maschili problematici e poco attraenti, che rispecchiavano l'uomo qualunque (
Al Pacino, Dustin Hoffman, Gene Hackman, Robert De Niro), mentre le
attrici diventarono
forti e indipendenti, non perdendo però la loro sensualità (
Faye Dunaway, Jodie Foster, Jane Fonda, Gena Rowlands).
Dal punto di vista delle tematiche la New Hollywood portò alla ribalta argomenti sino ad allora tabù: la
solitudine e l'inquietudine giovanili, nuovi modi d'intendere i rapporti
d'amore e
sesso, la condizione
difficile della
donna nella società americana, una riflessione critica sulla storia delle
minoranze etniche, e sulla guerra in
Vietnam, e un uso molto fitto del turpiloquio.
Nell'ambito della New Hollywood i generi cinematografici furono rinnovati e contaminati.
Sam Peckinpah portò nel
western una violenza mai vista, grazie a
William Friedkin e a Don Siegel il
poliziesco si fece più realistico, il dramma urbano rispecchiava la realtà delle metropoli americane , mentre il film di guerra si mischiò alla commedia e il musical divenne più cupo e senza "happy end". Con
Woody Allen, i problemi e le
nevrosi dei personaggi divennero gli argomenti principali della commedia.
La fine
Nel 1975
Lo squalo di Steven Spielberg ottenne un grande successo di pubblico e mostrò come anche la New Hollywood potesse incassare tanto. Ma il film segnò anche l'inizio della fine di quell'era. Infatti diede il via ai
blockbuster, con i quali i produttori tornarono alla carica, riprendendo a produrre film kolossal molto costosi.
Nel 1979 uscì il sontuoso
Apocalypse Now, considerato l'ultimo film della New Hollywood. Nel 1981, infine, il gigantesco
flop de
I cancelli del cielo, diretto da Michael Cimino, segnò la fine del potere dei registi, che si videro tolto il final cut e dovettero nuovamente lottare con i produttori per raggiungere il controllo completo dei loro film. Nel frattempo, Spielberg e Lucas cominciarono ad imporsi, passando da piccoli film a grossi blockbuster (le saghe di
Indiana Jones e
Star Wars).
Filmografia parziale:
Il laureato (1967) di Mike Nichols
Gangster Story (1967) di Arthur Penn
Easy Rider (1969) di Dennis Hopper
Il mucchio selvaggio (1969) di Sam Peckinpah
Un uomo da marciapiede (1969) di John Schlesinger
Cinque pezzi facili (1970) di Bob Rafelson
Soldato blu (1970) di Ralph Nelson
M*A*S*H (1970) di Robert Altman
Piccolo grande uomo (1970) di Arthur Penn
Harold e Maude (1971) di Hal Ashby
Il braccio violento della legge (1971) di William Friedkin
Mean Streets (1972) di Martin Scorsese
Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola
American Graffiti (1973) di George Lucas
La rabbia giovane (1973) di Terrence Malick
Serpico (1973) di Sidney Lumet
Le due sorelle (1973) di Brian De Palma
L'esorcista (1973) di William Friedkin
Chinatown (1974) di Roman Polanski
La conversazione (1974) di Francis Ford Coppola
Lo squalo (Jaws) (1975) di Steven Spielberg
I tre giorni del Condor (1975) di Sidney Pollack
Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) di Sidney Lumet
Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese
Io e Annie (1977) di Woody Allen
New York, New York (1977) di Martin Scorsese
Il cacciatore (1978) di Michael Cimino
Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola
Beh, che dire, il mio periodo preferito in assoluto, moltissimi capolavori sono nati nella New Hollywood, film che hanno cambiato la storia del cinema. Dopo gli anni della New Hollywood l'unico periodo paragonibile è quelllo degli anni '90, a parer mio...
E contro quei montati del Dogma 95, ecco gli anni che hanno dimostrato ancora una volta che niente supera l'analisi psicologica dei personaggi, nonchè l'apporto profondamente personale e autoriale dato dalla regia. Solo così nascono i capolavori veri.